martedì 12 luglio 2011

SNOQ o NON SNOQ

SNOQ o NON SNOQ???

pubblicata da Rita Sara'
il giorno martedì 12 luglio 2011 alle ore 12.08
Siamo partite in macchina in sei donne da Foggia, ho guidato per molte ore fino a raggiungere Siena, luogo bellissimo e cittadini accoglienti; a Siena è stata organizzata l’assemblea SE NON ORA QUANDO dal comitato promotore dell’evento del 13 febbraio in cui tutte abbiamo creduto e a cui tutte abbiamo dedicato energia, speranza e fiducia.

Volevamo essere presenti a Siena per ascoltare ed incontrare altre donne, altre compagne, personalmente volevo soprattutto ascoltare come si intendesse proseguire e volevo capire se ci fosse una libera e reale volontà di condividere e decidere tutte insieme.

Il primo impatto, venerdì mattina, è stato entusiasmante, ho incontrato tante donne che conoscevo personalmente o che avevo conosciuto on line. Tutte mi chiedevano del movimento “Donne in rete per la Rivoluzione Gentile” movimento che, nato in Puglia nel 2009 in occasione delle primarie per le regionali, si è poi esteso in buona parte del nostro paese ed è diventato un movimento nazionale.

A Siena eravamo tante, tantissime donne tutte insieme, sedute ed attente, con quadernetto e penna pronte ad annotare ogni parola degna di essere ricordata; tutte in attesa che venisse svelata e declinata la proposta per il proseguimento del SE NON ORA QUANDO.

La presenza massiccia di giornalisti e telecamere mi ha sorpreso non poco; per esperienza so che far smuovere i giornalisti, anche quelli locali, per manifestazioni femminili si rivela spesso una impresa ardua.
In premessa le organizzatrici hanno parlato di SNOQ come la rete delle reti, trasversale, destra e sinistra insieme purché donne.

Donne di destra e di sinistra insieme?
Ma com’è possibile?
Io sono di sinistra e combatto l’omofobia, ho votato per la libertà delle donne di scegliere la maternità, ho votato per il divorzio, io sono di sinistra e voglio essere libera di decidere il mio testamento biologico, io credo nella famiglia di fatto, io credo nei beni comuni e da ultimo, io non ho votato per il capo del governo che hanno votato le donne di destra!!!
I lavori sono iniziati a mezzogiorno, sono intervenute donne non note a nome proprio o a nome delle organizzazioni che rappresentano, sono intervenute parlamentari donne di “razza”.
Mentre queste donne “importanti” si alternavano sul palco, improvvisamente e ossessivamente mi è tornata in mente la proposta dalemiana di un governo che prevede la coalizione FLI-UDC-PD; c’era la Buongiorno e la Perina e poi la Bindi, la Costa, la Turco ma non c’era nessuna donna della lega né del PDL, come mai?
Se è trasversale perché non c’era la ministra Carfagna e tutte le altre?
Il dubbio mi assale e la motivazione per la presenza di tanta stampa mi appare improvvisamente chiara!!
Gli interventi, delle donne non note, quelli sì degni di essere annotati, sono stati interventi che partivano dal proprio vissuto e dalla propria quotidianità e che hanno espresso tanta passione e voglia di esserci.
Grande ovazione c’è stata per Lidia Menapace la quale, senza essere stata invitata e dopo essersi iscritta a parlare , come tutte le donne presenti, in tre minuti è riuscita a dire quel che avrei voluto sentire dalle promotrici del movimento; tutte in piedi e applauso lunghissimo e scrosciante.
L’assemblea è terminata con la promessa di rivedersi presto e un caldo invito a partecipare al finanziamento del movimento attraverso bonifico bancario.
Il ritorno a casa è stato lungo, ci abbiamo impiegato sette ore, ma ci siamo molto divertite, abbiamo cantato a squarciagola e riso per tutto il viaggio!! Forse io, solita provocatrice di distrazioni, avevo bisogno di cancellare le ossessioni dalemiane che la due giorni mi aveva fatto riapparire come un incubo.
Finalmente, durante il viaggio eravamo noi, sei donne veramente libere, politicamente corrette.
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Paola Marciani
Comunque al movimento trasversale credo poco. Non le vedo tutte queste donne di destra impegnate per i diritti delle donne, non le vedo impegnate per i diritti: punto! Brutto fare di tutta un'erba un fascio ma... io proprio non ci riesco a sostenere una donna solo perchè è donna. Sostengo sempre una donna ma la scelgo in base al suo operato e una che sostiene questo governo non la appoggerei mai.
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Maria Rosa Dentamaro
Paola la tua riflessione è importante. E' impossibile salvaguardare un genere senza interpretarlo nelle le sue debolezze. Altrimenti a che servirebbe parlarsi ed incontrarsi politicamente ?
Sarebbero suffiecienti delle riunioni di club.
Tollerando l'aspetto goliardico e rilassante che ovviamente e giustamente deve derivare da incontri così entusiasmanti devono restare le concretezze di chi si batte per la tutela dei diritti di genere: pari opportunità, tutela della maternità, prevenzione della violenza.
Sono i più lampanti e ce ne sono altri, ma mi sembrano valori che non conoscono colore politico. Perchè non dare fiducia alle donne di destra ?
Cosa hanno di diverso rispetto a noi.
Nulla, finchè la lotta per i diritti è impugnata di là o di qua come una clava e non come un vessillo.
Assistiamo in eterno alla demoralizzante diatriba di appartenenza perdendoci come sempre in rivoli di parole e chiusure mentre serve dare un nuovo esempio di serietà, coerenza e visione.

Silvia Acquistapace:
ho letto attentamente Rita, e viste le cronache su Siena del fatto quot. e DEL CORRIERE DELLA SERA credo anche io ai suoi forti dubbi.
A Paola Marciani vorrei dire che sono certa che a volte abbia votato un uomo di cui non conosceva approfonditamente - e forse neppur superficialmente - le qualità.
E allora perchè solo per le donne vogliamo tante maggiori garanzie?

per Maria Rosa: attenzione, le donne di destra hanno votato e sostengono partiti dove la donna è vista bene a occuparsi dei figli....non sono tutte Bongiorno e Perina.
E tornando alle ospiti: nessuna donna dell'IDV e neppure di SEL.
Mi sa che RITA HA RAGIONE...E OSPITI RADICALI?


Maria Rosa Dentamaro
Infatti dico che la lotta per i diritti viene usata come una clava !!!
ma il pluralismo è fondamentale per trasformarli in duraturi.

Rita Saraò
‎@Silvia, è quello che mi ha fatto riflettere è stata la scelta proprio di certe rappresentanze e non altre.

Paola Marciani
‎@silvia quando mi è stata data la possibilità non ho mai scritto il nome di un uomo su una scheda elettorale.
Per quanto riguarda le donne di destra, vale quello che penso per gli uomini: non hanno la mia fiducia anche se su singoli temi potremmo fare percorsi comuni.
La destra ha una visione patriarcale della società come la conciliano le donne? Ritagliandosi qualche spazio di autonomia?
rivendicando politiche di conciliazione che permettano loro di continuare ad occuparsi di duemila cose mentre i mariti fanno carriera?
Meglio di niente certo ma non mi basta

Annagloria Di Bono :
io invece il dubbio/certezza l'ho avuto quando è stata comunicata la sede: Siena!! vivendo in toscana conosco assai!!!!
ho seguito tutti gli interventi cercando disperatamente una traccia dell'atmosfera di quel 13 febbraio a Firenze:
non l'ho trovata, non l'ho percepita c'era altro, non tutto da buttare ma non Quello. Sbagliato forse voler replicare esperienze fortunate quasi mai è consentita la replica, se qualcosa si è trasformato è meglio essere lucide e guardare meglio anche dentro di noi.

Elisabetta Terzuoli
Ero a Siena e anch'io sono stata aggredita da una specie di dicotomia delle emozioni.
‎Rita ha ragione quando demarca la differenza tra le donne di destra e di sinistra. Ha ragione quando nota l'imponenza della macchina organizzativa e l'ombra dell'apparato nella sequenza delle parlamentari intervenute.
Dal mio punto di vista, ho iniziato un percorso che ancora non ho terminato e la cui elaborazione richiederà qualche tempo.

SNOQ rappresenta qualcosa in cui ho una gran voglia di credere, ma non riesco a tollerare, ad esempio, l'insultante idea di rispetto della platea teorizzata dalla Bongiorno. Per me il rispetto non è indossare un tailleur, ma RIMANERE A SENTIRE DOPO CHE SI E' FINITO DI PARLARE, e, magari, confrontarsi.

Ciò nondimeno, una parte di me crede che nel movimento bisogna starci, perché è oggettivamente la cosa più importante successa alle donne e a questo paese negli ultimi 20 anni.
Ognuna con la propria sensibilità e il proprio credo politico, vigilando affinché ogni punto di vista sia RISPETTATO, almeno fino a quando proveranno a cacciarci.
Dalla platea si sono alzati anche parecchi fischi.
O mi sbaglio?

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Loredana Olivieri
Grazie a Rita,grazie a tutte le donne che erano a Siena,a quelle che sono rimaste a casa ma che ci hanno sostenuto moralmente .
E' stato un viaggio bellissimo: ognuna di noi ha provato emozioni e ha abbracciato speranze ma tutte avevamo ben chiaro perchè abbiamo deciso di partire ...volevamo e vogliamo esserci ogni volta che si parla di politica...noi siamo la politica..quella bella ,nuova,rosa!

Anna Maria Di Miscio
grande rita, resoconto aderentissimo, e l'ultima battuta "noi, sei donne veramente libere, politicamente corrette" ci descrive!!

Pina Senza Bavaglio Molinari:
dopo le manifestazioni di febbraio un succsso di partecipazione e di grinta che nessuno si aspettava , era ovvio che gli "apparati" cercassero di far parte del movimento.
L'idea che il berlusconismo sessista possa veramente unire tutte le donne è una (bella) utopia.
In realtà la diversità esiste ed è profonda,riguarda il modo di voler vivere la cultura, il modo di intendere il lavoro, il punto di vista sui rapporti di forza e potere nell'economia, la concezione di LIBERTA', SOLIDARIETA', ACCOGLIENZA...insomma la mia visione della società e del futuro non è uguale a quella della Bongiorno, che peraltro stimo proprio per la coerenza .

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