sabato 3 marzo 2012

SILVIUCCIO IL PRESCRITTO DI DIO....







Da circa tre anni non scrivevo più articoli, perché non so più che altro scrivere. È tutto così lampante: la soppressione della democrazia, la crescente polarizzazione sociale ed economica tra poveri e ricchi, la rovina dello Stato sociale, la privatizzazione e con essa la monetizzazione di ogni ambito di vita (dell’istruzione, della sanità, dei trasporti pubblici ecc.), la cecità di fronte all’estremismo di destra, lo sproloquiare dei media, che parlano senza sosta per non dover parlare dei problemi reali, la censura scoperta o mascherata (ora come rifiuto diretto, ora sotto forma di audience o format) e tutto il resto.

Gli intellettuali tacciono. Dalle università non si sente nulla, nulla dai pionieri del pensiero, qua e là qualche sporadico baluginio, poi di nuovo il buio.

Posso solo ripetere il luogo comune: i profitti vengono privatizzati, le perdite socializzate. E vorrei poter citare dei controesempi.
http://lettura.corriere.it/debates/la-mia-germania-post-democratica/
(Stefano)
Gli intellettuali tacciono. Dalle università non si sente nulla, nulla dai pionieri del pensiero, qua e là qualche sporadico baluginio, poi di nuovo il buio.
Posso solo ripetere il luogo comune: i profitti vengono privatizzati, le perdite socializzate. E vorrei poter citare dei controesempi.http://lettura.corriere.it/debates/la-mia-germania-post-democratica/(Stefano)



ODE A SILVIUCCIO...

.
Silvio, rimembri ancora
quel tempo di tua vita mortale,
quando montagne i soldi tu facevi
che poi solevi
ammucchiar con le pale.
Erano tanti e da amici solerti.
furtivamente, ti venivano offerti .
Accumulavi soldi come un Creso
mettendo poi nel sacco i tuoi dobloni ,
Qualcuno, ahime' , credette aver visioni
quando scendesti in campo e fosti preso,
ma prendesti noi tutti .. pei cog....i
Scendesti dunque, in campo,
circondato,da gente del tuo stampo,
l' Italia intera per poter gabbare,
e niuno ebbe piu' il corggio di fiatare
Tra gaffe, barzellette ed intrallazzi,
per gli italiani inebetiti e pazzi,
con leggi ad ufo, ti desti un gran strafare,
e nessuno riusci' , piu' te frenare .


e tu, convinto ormai d'appartenere
a una genia di martiri e di santi ,
avendo rincitrulliti tutti quanti,
gia' ti vedevi, sul COLLE ad abitare.

Ricco egli e' gia', disser tutti in coro,
non ruba: manterra' certo decoro.

Tutti a tacer mettesti:
la sinistra depressa e inviperita ,
dal segretario Letta imbastardita,
si scordo' la ragione., rincitrullita
e poi tutta affannata
si ricordo' di dover salvar la vita!
Le prospettive poi si fecer nere ,
ma al popol bue non fu dato sapere.

E tu.. per non finir in prigione,
pezzo per pezzo volesti smontare
il sacro libro : la Costituzione
invece di andartene in pensione.

Tanto, i pollastri divenuti imbelli
si lasciavan prender pei fondelli.
Col rosso pelo sopra manifesti,
tu ....unto dal signore..... ti dicesti.

Ovunque apparve il cranio tuo gia' calvo,
ma ,col trapianto, ti credesti in salvo.

Cio' che contava era far notare
il tuo faccione sul video e poi bucare
tutti i canali da schermi televisti:
Con strati di cerone ti accanisti.
,
Qualcuno s'azzardo' a pensar male.....

Qualcuno oso' gridare: lo si arresti.....
Odiai il tuo viso, i tuoi maldestri gesti,
la voce tua e il sorriso tuo ferale.

Chiaiato fosti ovunque :" grande polpo"
e al popolo ......ita' g ' liano ....facesti colpo,
con cento denti, allineati in bocca.
Tacqui per poco: guai a chi ti tocca.

Povere anime sante, incartapecorite
dalla pubblicita' rese smarrite,
gli ' italioti ' di tutte le regioni,
ti doveron sorbir a pecoroni,
e molti ancor non sentono ragioni.

Alla ricerca vana di successi,
talvolta anche se un po' perplessi,
trascorsero gli anni a lor concessi
nell' inutile attesa dei processi,
Molti , ingordi, pero' e affatto sazi
della democrazia distrutta e sparsa....
e istupiditi, dalla tua comparsa....,
soltanto tesa ad occupare gli spazi,
applaudivano invero i tuoi sermoni
a bocca aperta, come dei salmoni.

Pochi vedon la tragedia che s' avanza:
e s'affannano a riempire la lor panza...,
Chi dai media di regime ipnotizzato
guarda il portavoce imbellettato. ...
Chi s'accapiglia a spaccar capello
chi si diverte con farse sul tuo "vello".

Tu polemizzi: " Fino a che vivo io
restero'in pista, a piacere mio !"
Tra gaffe, barzellette ed intrallazzi:
lanci l'affondo ed i processi ammazzi..
.e nessuno ti blocca... e qui son ca..i !!!!

Porgo le orecchie al suon della tua voce,
alla tua lingua, al tuo gesto veloce
imperversante su schermo giganteIo,
la vecchietta, sul verone stante
basita ,ahime', dal cranio tuo ..cangiante,
dall' Italia piegata a pecorone
e non riesco a farmene ragione
che tanti cani , attaccati all'osso,
forse , temon di saltare il fosso
,Lingua mortal non dice
quel ch’io sentiva in seno
Mi si lasci sfogare orora appieno!
Per cominciar, dichiaro che non posso
sopportare quel pelo tutto rosso!
Ormai soffro di cronico disgusto ,
piego in avanti , incontrollato,
il busto: ho un pensiero soltanto ricorrente,
che pervade mia mente assurdamente .
"Con nero sacco della spazzatura,
perche' coprivi il viso tuo, con cura?"
domandavi a noi, dopo lo smacco :
"perche' tant' odio?
e' contro me l'attacco ?
"Se mi consenti, commento in un balen
o con qualche rima, l'improvvida calata

che tu facesti: " Deh! rendici almeno cio'
che pria dell' infausta tua passata
noi credevamo aver assimilata!
La patria bella sembra ormai perduta.
Senza Legge, l' Italia è ormai fo.....a !

Da te e i tuoi sodali, solo inganni -
lascieranno l' Italia negli affani.
Questa e' la sorte che con i tuoi amici
riservate a noi poveri infelici?
Or non dimenticate: ogni onta subita
prima o poi, va lavata con la vita!


E gia' ti vedo oramai : "sogno o sono desto?
da chiuso morbo combattuto e pesto.
chiamato a presentarti all' Eterno -
pria che le erbe inaridisca 'verno....
Che poi, se ti ricordi: umana sorte
( dove t'en vai , quando è vicina morte?)
A te d'inferno s' apriran le porte
e non potrai portar con te le scorte.

Tu gia' il sapevi: tomba decorata
da tempo aspetta in villa ricercata
tra le tombe fenicee, la più bella :
opera imperitura di CASCELLA.....
l'anina tua, lì posera' refrigerata -
tra palle e tra compassi rimpinzata.

e Letta zio , dal Colle in Campidoglio
unico al mondo, mostrera' cordoglio.

.


domenica 4 settembre 2011

ORRORE A NAPOLI


Mala Italia

Camorra, ora il Pdl trema

di Claudio Pappaianni

Luigi Cesaro, uomo forte
di Berlusconi in Campania
e re della spazzatura,
è ufficialmente indagato
per i suoi rapporti con
la cosca dei Casalesi.


Un'inchiesta che potrebbe terremotare un intero sistema di potere
(13 luglio 2011) Luigi Cesaro

Indagato per camorra: Luigi Cesaro, presidente della Provincia di Napoli, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli con l'accusa di aver avuto rapporti con il gruppo dei Casalesi capeggiato da Francesco Bidognetti per mettere le mani su un affare immobiliare da 50 milioni di euro.

Lo riferisce l'edizione odierna de 'Il Mattino', con un articolo a firma di Rosaria Capacchione, la giornalista che da due anni vive sotto scorta per le minacce subite dai boss del clan dei Casalesi.

A chiamare in causa il deputato vicino al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è l'avvocato Michele Santonastaso, a lungo legale degli stessi boss attualmente agli arresti.

Le sue rivelazioni, contenute nelle oltre trecento pagine di verbale dell'interrogatorio del 25 marzo scorso, parlano di rapporti tra la camorra, la politica, le imprese e il mondo delle professioni.

Santonastaso, in particolare, si sofferma sulle dichiarazioni di un altro pentito del clan, Luigi Guida detto O' Ndrink, che gli avrebbe parlato degli interessi comuni della famiglia Cesaro e dei Casalesi nell'affare del Pip di Lusciano, piccolo centro del casertano.

In particolare, Cesaro avrebbe offerto a Luigi Guida, incaricato di realizzare i progetti del Pip, una percentuale maggiore per la realizzazione dei lavori di quella già presentata dall'imprenditore Emini.

Nel settembre 2008 era stato 'L'Espresso' con un'inchiesta a firma di Gianluca Di Feo e Emiliano Fittipaldi, a parlare per primo dell'affaire sospetto e dei rapporti tra Cesaro e la mafia di Gomorra, citando le accuse dello stesso Guida e di un altro pentito Gaetano Vassallo.

Cesaro in passato era già stato arrestato e processato per camorra. Erano i tempi della Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo: il Presidente della Provincia di Napoli fu arrestato nel febbraio del 1984 e condannato un anno dopo in primo grado a 5 anni.
Fu assolto in appello nel 1986, ma non senza che i giudici avanzassero dubbi e sospetti sul suo rapporto con la NCO: «Il quadro probatorio relativo alla posizione del Cesaro non può definirsi tranquillante».
E ancora: «Il dubbio che l'imputato abbia, in qualche modo, reso favori ai suddetti personaggi per ingraziarseli sussiste e non è superabile dalle contrastanti risultanze processuali».
Ci penserà Corrado Carnevale, passato alla storia come il giudice ammazza-sentenze, a cancellare in Cassazione tutte le accuse a Cesaro, che sarà assolto "per non aver commesso il fatto".

Da allora Giggino A' Purpetta, come lo chiamano a Sant'Antimo, suo paese natale, ne ha fatta di strada: con i buoni uffici dell'amico e collega di partito Nicola Cosentino, e a suon di tessere e mozzarelle fatte recapitare direttamente ad Arcore, Cesaro è riuscito prima a farsi eleggere deputato e poi a conquistare la Presidenza della Provincia della terza città d'Italia. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
A parte le gaffe che lo hanno reso celebre, la caratteristica principale del suo mandato è stata, finora, l'inefficienza.
Un esempio su tutti: i rifiuti. Luigi Cesaro avrebbe dovuto aprire una nuova discarica dove portare la monnezza di Napoli.
Ha scelto, invece, di portare i rifiuti fuori regione, con costi doppi e risultati pessimi.
La monnezza è ancora lì. Cesaro pure. Per ora.

Michele Santonastaso | Luigi Cesaro | camorra | Luigi Guida

CRONACHE DI MERDIA


Stamattina ho aperto l'armadio per prendere un vestito e sono stata risucchiata dal caos del mancato cambio stagioni di almeno due lustri.
Perciò mi sono ritrovata in un uno bizzarro universo parallelo, il reame di Merdia, una dimensione da cui si esce solo con una manovra da 45 miliardi, solo che non la sanno fare. E allora sono condannata a rimanere qui, così imparo a tenere in ordine gli armadi.
Però neanche qui li sanno tenere tanto in ordine, specialmente il capo del governo, mette gli scheletri alla rinfusa e quelli ogni tanto rotolano fuori.
E allora lui si incazza e dice stupito al telefono "Questo è un Paese di merda" e gli altri si complimentano: "Bravo, Presidente, sono 20 anni che ci sta lavorando, visto che bel capolavoro le è riuscito?
Onore al merito" Però si capisce che non è soddisfatto, c'è tanta povera gente che muore negli alloggi impropri dove si è rifugiata dopo avere subito uno sfratto, l'ultimo un povero cristo di Ciriè, vicino Torino, che dormiva in una Punto con la sorella, ma è ancora poca: perciò mette nella manovra un bel po' di tagli agli enti locali così non c'è modo di fare assistenza sociale e questi disgraziati crepano tutti.

Me ne vorrei andare di qui, c'è un tanfo insopportabile che esce dalla casa del capo del governo, l'ha sentito pure lui, non è un'impressione mia, ma c'è un incantesimo che impedisce di fare la manovra.
Cioè, fanno una manovra di Merdia, ma un mago ha fatto una magia per cui si scordano che l'hanno fatta e ogni giorno devono ricominciare da capo. Un po' lo fanno pure apposta, serve a cercare di spiazzare l'opposizione che non fa in tempo a criticarla che già ne hanno fatta un'altra.
E' una tattica geniale per non fare parlare l'opposizione.

Ma dov'è finito il mio armadio? Mi ci devo assolutamente ributtare dentro, qui a Merdia il capo del governo telefona a brutti ceffi e pure latitanti che gli dicono che non c'è una donna che si rifiuti di andare con lui gratis: ecco, gli mettono queste strane idee in testa e non vorrei che lo incontro e mi tocca spiegargli che io no, mi dispiace, ma vengo da un'altra dimensione, non sapevo che il mio armadio era uno stargate e sono capitata qui per caso.
Però c'è da dire che è di buon cuore: dà centinaia di migliaia di euro a tutti i bisognosi, basta che siano ricattatori, papponi e faccendieri, agli onesti inceve no, quelli evidentemente se la sanno cavare da soli.

Sono preoccupata, il capo dell'opposizione ha detto sconsolato che non sa cosa succederà la prossima settimana, aiuto, voglio tornare a casa, qui sto vedendo cose che voi umani non potete nemmeno immaginare. Per esempio c'è un paese qui a Merdia, si chiama Merdò, dove ci sono brutti ceffi che reclutano gli extracomunitari: li fanno lavorare ore ed ore sotto il sole per riempire casse di pomodori, li fanno dormire in baracche uno sopra all'altro e poi li pagano pochi euro.
E se qualcuno fiata lo massacrano di botte. Da noi queste robe succedevano all'inizio del Novecento, qui accadono ancora.
Forse sarà per questo che con raro senso dell'autocritica il tizio che governa Merdia da 20 anni ha detto che è un Paese di merda.

Qualcuno mi venga a prendere, qui non ci si può proprio stare, hanno anche un altro brutto vizio: gli imprenditori invece di occuparsi degli affari delle loro aziende si sono messi in mente di fare politica. Appena avvertono che al governo non c'è nessuno capace di fare i loro interessi scendono in campo come una squadra di calcio. Questo che governa adesso l'ha fatto 20 anni fa per farsi gli affaracci suoi, ma adesso è completamente fuori di testa e allora gli altri stanno scaldando i muscoli ad un altro imprenditore un po' più decente.
Ed è proprio una malattia endemica! Ogni tanto qualcuno va ad un convegno, ascolta uno che dice robe un po' più sensate del tizio che governa ed esclama:"Grandioso! Io questo qui lo candiderei subito!" Specialmente se ha un nome olezzante e quindi ritenuto efficace per arieggiare il tanfo di Merdia.
Veramente la regola sarebbe che chi sta al governo deve fare gli interessi generali, ma qui a Merdia sono incappati in un equivoco: pensano che l'interesse delle aziende sia l'interesse generale.

No, qui è proprio un manicomio, pensate che c'è un altro tizio che sta al governo pure lui che vuole fare la secessione da Merdia e nessuno gli dice: "Incomincia ad andartene dal governo, se vuoi fare la secessione da te stesso?"

No, qui le cose sono tutte sottosopra, devo assolutamte trovare il modo di ritrovare il mio armadio.
Ma adesso basta a parlare di me: voi lì come ve la passate?

martedì 26 luglio 2011

Rifiuti: tre arresti in Abruzzo, tra cui sindaco Pd e coordinatore Api


I TRE SONO TUTTI AGLI ARRESTI DOMICILIARI
ore 10:32 -

PESCARA - Ancora una indagine sui rifiuti che tocca il mondo della politica. Questa volta in Abruzzo, dove questa mattina all'alba il Corpo forestale di Pescara, coordinato dalla Procura del capoluogo abruzzes, ha proceduto all'arresto di tre persone, accusate di vari reati nell'ambito del trattamento dei rifiuti. SI tratta di Marino Roselli, ex presidente del Consiglio Regionale, quando era in quota Pd, ed ora coordinatore regionale per l'Api; di Franco Ranghelli, sindaco di Spoltore (Pescara) eletto nelle file del Pd; di Luciano Vernamonte, vicepresidente della società Ambiente Spa, che si occupa appunto di rifiuti.
Le accuse a carico dei tre sono di associazione per delinquere, corruzione, falso ideologico e abuso d'ufficio. Per questo il Pm ha chiesto ed ottenuto per tutti gli arresti domiciliari.
Ma l'indagine, che va avanti da un anno e mezzo, non finisce qui. Ci sono diversi altri indagati, di cui la magistratura sta ancora valutando le singole posizioni.

di Antonio Rispoli

Riproduzione riservata ©

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Inchiesta LA CASTA A TAVOLA.....

Pranzo di lusso: sette euro di Emiliano Fittipaldi

Risotto con rombo: 3,34 euro.
Carpaccio di filetto: 2,76.
Dolce: 1,74.
Il tutto di servito da camerieri in livrea.
E' il ristorante del Senato.
Terza puntata delle confessioni all'Espresso del parlamentare Carlo Monai:
dove non ci parla solo di cibo ma anche di mutui superagevolati, di terme e di massaggi shiatsu a spese del contribuente

(20 luglio 2011)
Carlo Monai, il deputato dell'Idv che ha deciso di raccontare tutti i privilegi della Casta, continua a stupirci.

Racconta che a Montecitorio e Palazzo Madama arrivano ogni giorno inviti per mostre, happening vari, sfilate di moda.
Il cibo si paga? «Dipende.
Il bar della bouvette è in linea con i prezzi di mercato.
Il ristorante, invece, no.
Ci costa in media 15 euro, ma la tavola è apparecchiata come un tre stelle Michelin, i camerieri sono in livrea, lo chef è bravo e prepara piatti di grande qualità.
Io cerco di non appesantirmi, e ci vado raramente.
L'unico appunto», chiosa sorridendo,
«riguarda la cantina: ci sono ottimi vini, ma nessuna bottiglia friulana».

Al Senato si può mangiare uno spaghetto alle alici a 1,60 euro,
un carpaccio di filetto a 2,76 euro,
un pescespada alla griglia a 3,55 euro.
Prezzi ridicoli.
«Anche in consiglio regionale c'era un buon self service.
Primo, secondo, caffè e frutta a 10 euro».
Pure uno shampoo costa poco:
la nostra guida è un frequentatore della mitica barberia della Camera,
dove un taglio costa 18 euro (al Senato, invece, è gratis).
«In questo caso, credo che sia un servizio da conservare:
consente al parlamentare di avere sempre un aspetto dignitoso,
anche quando arriva il martedì con i capelli spettinati».

Ma i servizi dedicati ai politici non finiscono qui.
Dentro Montecitorio c'è uno sportello del Banco di Napoli, diventato famoso perché il consigliere Marco Milanese ha movimentato, su un conto dell'agenzia Montecitorio, qualcosa come 1,8 milioni di euro in pochi anni.
Non è il solo ad aver aperto un conto lì, visto che gli onorevoli possono approfittare di tassi agevolati per mutui e prestiti.

Precisa Monai: «Molti usano la diaria non per affittare la casa a Roma, ma per comprarla. L'importante è essere rieletti.
Per un mutuo di 150 mila euro a cinque anni il tasso fisso è appena del 2,99 per cento, uno o due punti sotto quello di mercato.
Idem per un prestito: possiamo avere un tasso agevolato al 2-3 per cento».

Anche le prestazioni sanitarie sono rimborsate:
Monai dopo un incidente in cui ha distrutto una Mercedes ha ottenuto il rimborso di 580 euro di massaggi, e ammette che il Parlamento gli paga cinque giorni di cure termali l'anno.

I radicali hanno scoperto altri benefit: occhiali gratis, psicoterapia pagata, massaggi shiatsu, balneoterapia. Tutti servizi destinati a oltre 5.500 persone, tra deputati e familiari.
Alla Camera, poi, non si chiama mai il 118: ci sono anche alcuni infermieri nascosti tra gli scranni dell'Aula adibiti a "rianimare" il deputato nel caso si sentisse male. Costano al contribuente 650 mila euro l'anno.

Dopo una vita da nababbo, l'ex parlamentare o il consigliere non viene abbandonato dalla casta. L'assegno di fine mandato non si nega a nessuno, e il vitalizio scatta per tutti. Per prendere una pensione bastano cinque anni di mandato alla Camera o al Senato, (in media 6 mila euro a testa al mese), per una spesa che nel 2013 toccherà i 143,2 milioni di euro l'anno.
Tra le Regioni solo l'Emilia-Romagna ha abolito il vitalizio, tutte le altre non ci pensano nemmeno: così nel Lazio può accadere che gli ex e i trombati si prendano 4 mila euro al mese ad appena 55 anni.

Non male, in tempo di crisi.

LA CASTA | Carlo Monai © Riproduzione riservata

martedì 12 luglio 2011

SNOQ o NON SNOQ

SNOQ o NON SNOQ???

pubblicata da Rita Sara'
il giorno martedì 12 luglio 2011 alle ore 12.08
Siamo partite in macchina in sei donne da Foggia, ho guidato per molte ore fino a raggiungere Siena, luogo bellissimo e cittadini accoglienti; a Siena è stata organizzata l’assemblea SE NON ORA QUANDO dal comitato promotore dell’evento del 13 febbraio in cui tutte abbiamo creduto e a cui tutte abbiamo dedicato energia, speranza e fiducia.

Volevamo essere presenti a Siena per ascoltare ed incontrare altre donne, altre compagne, personalmente volevo soprattutto ascoltare come si intendesse proseguire e volevo capire se ci fosse una libera e reale volontà di condividere e decidere tutte insieme.

Il primo impatto, venerdì mattina, è stato entusiasmante, ho incontrato tante donne che conoscevo personalmente o che avevo conosciuto on line. Tutte mi chiedevano del movimento “Donne in rete per la Rivoluzione Gentile” movimento che, nato in Puglia nel 2009 in occasione delle primarie per le regionali, si è poi esteso in buona parte del nostro paese ed è diventato un movimento nazionale.

A Siena eravamo tante, tantissime donne tutte insieme, sedute ed attente, con quadernetto e penna pronte ad annotare ogni parola degna di essere ricordata; tutte in attesa che venisse svelata e declinata la proposta per il proseguimento del SE NON ORA QUANDO.

La presenza massiccia di giornalisti e telecamere mi ha sorpreso non poco; per esperienza so che far smuovere i giornalisti, anche quelli locali, per manifestazioni femminili si rivela spesso una impresa ardua.
In premessa le organizzatrici hanno parlato di SNOQ come la rete delle reti, trasversale, destra e sinistra insieme purché donne.

Donne di destra e di sinistra insieme?
Ma com’è possibile?
Io sono di sinistra e combatto l’omofobia, ho votato per la libertà delle donne di scegliere la maternità, ho votato per il divorzio, io sono di sinistra e voglio essere libera di decidere il mio testamento biologico, io credo nella famiglia di fatto, io credo nei beni comuni e da ultimo, io non ho votato per il capo del governo che hanno votato le donne di destra!!!
I lavori sono iniziati a mezzogiorno, sono intervenute donne non note a nome proprio o a nome delle organizzazioni che rappresentano, sono intervenute parlamentari donne di “razza”.
Mentre queste donne “importanti” si alternavano sul palco, improvvisamente e ossessivamente mi è tornata in mente la proposta dalemiana di un governo che prevede la coalizione FLI-UDC-PD; c’era la Buongiorno e la Perina e poi la Bindi, la Costa, la Turco ma non c’era nessuna donna della lega né del PDL, come mai?
Se è trasversale perché non c’era la ministra Carfagna e tutte le altre?
Il dubbio mi assale e la motivazione per la presenza di tanta stampa mi appare improvvisamente chiara!!
Gli interventi, delle donne non note, quelli sì degni di essere annotati, sono stati interventi che partivano dal proprio vissuto e dalla propria quotidianità e che hanno espresso tanta passione e voglia di esserci.
Grande ovazione c’è stata per Lidia Menapace la quale, senza essere stata invitata e dopo essersi iscritta a parlare , come tutte le donne presenti, in tre minuti è riuscita a dire quel che avrei voluto sentire dalle promotrici del movimento; tutte in piedi e applauso lunghissimo e scrosciante.
L’assemblea è terminata con la promessa di rivedersi presto e un caldo invito a partecipare al finanziamento del movimento attraverso bonifico bancario.
Il ritorno a casa è stato lungo, ci abbiamo impiegato sette ore, ma ci siamo molto divertite, abbiamo cantato a squarciagola e riso per tutto il viaggio!! Forse io, solita provocatrice di distrazioni, avevo bisogno di cancellare le ossessioni dalemiane che la due giorni mi aveva fatto riapparire come un incubo.
Finalmente, durante il viaggio eravamo noi, sei donne veramente libere, politicamente corrette.
A 10 persone piace questo elemento.
Paola Marciani
Comunque al movimento trasversale credo poco. Non le vedo tutte queste donne di destra impegnate per i diritti delle donne, non le vedo impegnate per i diritti: punto! Brutto fare di tutta un'erba un fascio ma... io proprio non ci riesco a sostenere una donna solo perchè è donna. Sostengo sempre una donna ma la scelgo in base al suo operato e una che sostiene questo governo non la appoggerei mai.
piace a 2 persone
A Alessandra del Gatto e Giuseppe Ricciardi piace questo elemento.

Maria Rosa Dentamaro
Paola la tua riflessione è importante. E' impossibile salvaguardare un genere senza interpretarlo nelle le sue debolezze. Altrimenti a che servirebbe parlarsi ed incontrarsi politicamente ?
Sarebbero suffiecienti delle riunioni di club.
Tollerando l'aspetto goliardico e rilassante che ovviamente e giustamente deve derivare da incontri così entusiasmanti devono restare le concretezze di chi si batte per la tutela dei diritti di genere: pari opportunità, tutela della maternità, prevenzione della violenza.
Sono i più lampanti e ce ne sono altri, ma mi sembrano valori che non conoscono colore politico. Perchè non dare fiducia alle donne di destra ?
Cosa hanno di diverso rispetto a noi.
Nulla, finchè la lotta per i diritti è impugnata di là o di qua come una clava e non come un vessillo.
Assistiamo in eterno alla demoralizzante diatriba di appartenenza perdendoci come sempre in rivoli di parole e chiusure mentre serve dare un nuovo esempio di serietà, coerenza e visione.

Silvia Acquistapace:
ho letto attentamente Rita, e viste le cronache su Siena del fatto quot. e DEL CORRIERE DELLA SERA credo anche io ai suoi forti dubbi.
A Paola Marciani vorrei dire che sono certa che a volte abbia votato un uomo di cui non conosceva approfonditamente - e forse neppur superficialmente - le qualità.
E allora perchè solo per le donne vogliamo tante maggiori garanzie?

per Maria Rosa: attenzione, le donne di destra hanno votato e sostengono partiti dove la donna è vista bene a occuparsi dei figli....non sono tutte Bongiorno e Perina.
E tornando alle ospiti: nessuna donna dell'IDV e neppure di SEL.
Mi sa che RITA HA RAGIONE...E OSPITI RADICALI?


Maria Rosa Dentamaro
Infatti dico che la lotta per i diritti viene usata come una clava !!!
ma il pluralismo è fondamentale per trasformarli in duraturi.

Rita Saraò
‎@Silvia, è quello che mi ha fatto riflettere è stata la scelta proprio di certe rappresentanze e non altre.

Paola Marciani
‎@silvia quando mi è stata data la possibilità non ho mai scritto il nome di un uomo su una scheda elettorale.
Per quanto riguarda le donne di destra, vale quello che penso per gli uomini: non hanno la mia fiducia anche se su singoli temi potremmo fare percorsi comuni.
La destra ha una visione patriarcale della società come la conciliano le donne? Ritagliandosi qualche spazio di autonomia?
rivendicando politiche di conciliazione che permettano loro di continuare ad occuparsi di duemila cose mentre i mariti fanno carriera?
Meglio di niente certo ma non mi basta

Annagloria Di Bono :
io invece il dubbio/certezza l'ho avuto quando è stata comunicata la sede: Siena!! vivendo in toscana conosco assai!!!!
ho seguito tutti gli interventi cercando disperatamente una traccia dell'atmosfera di quel 13 febbraio a Firenze:
non l'ho trovata, non l'ho percepita c'era altro, non tutto da buttare ma non Quello. Sbagliato forse voler replicare esperienze fortunate quasi mai è consentita la replica, se qualcosa si è trasformato è meglio essere lucide e guardare meglio anche dentro di noi.

Elisabetta Terzuoli
Ero a Siena e anch'io sono stata aggredita da una specie di dicotomia delle emozioni.
‎Rita ha ragione quando demarca la differenza tra le donne di destra e di sinistra. Ha ragione quando nota l'imponenza della macchina organizzativa e l'ombra dell'apparato nella sequenza delle parlamentari intervenute.
Dal mio punto di vista, ho iniziato un percorso che ancora non ho terminato e la cui elaborazione richiederà qualche tempo.

SNOQ rappresenta qualcosa in cui ho una gran voglia di credere, ma non riesco a tollerare, ad esempio, l'insultante idea di rispetto della platea teorizzata dalla Bongiorno. Per me il rispetto non è indossare un tailleur, ma RIMANERE A SENTIRE DOPO CHE SI E' FINITO DI PARLARE, e, magari, confrontarsi.

Ciò nondimeno, una parte di me crede che nel movimento bisogna starci, perché è oggettivamente la cosa più importante successa alle donne e a questo paese negli ultimi 20 anni.
Ognuna con la propria sensibilità e il proprio credo politico, vigilando affinché ogni punto di vista sia RISPETTATO, almeno fino a quando proveranno a cacciarci.
Dalla platea si sono alzati anche parecchi fischi.
O mi sbaglio?

A Rita Saraò piace questo elemento.

Loredana Olivieri
Grazie a Rita,grazie a tutte le donne che erano a Siena,a quelle che sono rimaste a casa ma che ci hanno sostenuto moralmente .
E' stato un viaggio bellissimo: ognuna di noi ha provato emozioni e ha abbracciato speranze ma tutte avevamo ben chiaro perchè abbiamo deciso di partire ...volevamo e vogliamo esserci ogni volta che si parla di politica...noi siamo la politica..quella bella ,nuova,rosa!

Anna Maria Di Miscio
grande rita, resoconto aderentissimo, e l'ultima battuta "noi, sei donne veramente libere, politicamente corrette" ci descrive!!

Pina Senza Bavaglio Molinari:
dopo le manifestazioni di febbraio un succsso di partecipazione e di grinta che nessuno si aspettava , era ovvio che gli "apparati" cercassero di far parte del movimento.
L'idea che il berlusconismo sessista possa veramente unire tutte le donne è una (bella) utopia.
In realtà la diversità esiste ed è profonda,riguarda il modo di voler vivere la cultura, il modo di intendere il lavoro, il punto di vista sui rapporti di forza e potere nell'economia, la concezione di LIBERTA', SOLIDARIETA', ACCOGLIENZA...insomma la mia visione della società e del futuro non è uguale a quella della Bongiorno, che peraltro stimo proprio per la coerenza .