

Ma tu guarda la Rete che ti combina. Io mi ci ritrovo in mezzo, non so bene neanche perchè. Anzi lo so: non so rimanere ferma a guardare mentre qualcuno rovina questo Paese!
Nel 2007 mi sono ritrovata proiettata in trincea a difendere de Magistris, sotto al CSM con un manipolo di pazzi scriteriati che speravano di fare muro alle scelleratezze di un ministro della giustizia, oggi inquisito (nonché parlamentare europeo).
Speravamo che il nostro sostegno facesse rimanere de Magistris al suo posto. Invece, siamo stati costretti a portarlo in Europa per consentirgli di continuare a fare qualcosa per il nostro Paese. E lo sta facendo. Egregiamente.
Ebbene, grazie a quei primi sit in promossi con i ragazzi di AMMAZZATECITUTTI ho conosciuto un altro mondo. Ho conosciuto Sonia Alfano. Ancora me la ricordo mentre con una mano teneva lo striscione e con l’altra il microfono del megafono.
Potrei scandirvi le frasi che disse, perchè le ricordo tutte! Ricordo ancora cosa ho pensato! “Oh!! Tosta questa!”. Il mio rispetto per chi era Beppe Alfano, mi faceva guardare Sonia e, poi, suo fratello Chicco, da una certa distanza. Loro, hanno immediatamente accorciato questa distanza, e non smetterò mai di ringraziarli per averlo fatto.
Stesse occasioni. Chi ti vedo per la prima volta? Emiliano Morrone: ho visto questo capellone simpatico girare su piazza Indipendenza, non sapevo chi fosse. Ora gli voglio un gran bene per quello che fa quotidianamente, con la tranquillatà che lo contraddistingue.
E poi, nei mesi a venire, quanti di voi ho conosciuto in questo percorso?! Ci siamo ritrovati in piazza, ed eravamo di più: siamo cresciuti insieme.
Abbiamo difeso Gioacchino Genchi, il giudice Apicella, recentemente Antonio Ingroia.
Sempre noi. Sempre di più. Tanto che ora siamo il POPOLO DELLE AGENDE ROSSE. Tanto che ora c’è chi ha creato una bellissima canzone, toccante.
Oggi, vi dedico questa canzone, perchè si possa riflettere tutti sull’importanza di crescere insieme e andare avanti insieme se l’obiettivo è comune. E io credo che qui abbiamo un solo, fondamentale, obiettivo in questo momento storico: ripulire il Paese per ridare un futuro a noi tutti. Siamo noi l’ultima speranza per noi stesso. I giovani sono la mia prima preoccupazione… cosa stiamo lasciando loro?
Allora lavoriamo tutti insieme… “Guarda questa piazza, guarda quanta gente quanta rabbia…”. Siamo tanti ora e tutti ricordiamo le parole di Paolo Borsellino: “Ho sempre accettato più che il rischio, la condizione, quali sono le conseguenze del lavoro che faccio, del luogo dove lo faccio e vorrei dire anche di come lo faccio. Tutti noi
abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare dalla sensazione o financo dalla certezza che tutto questo può costarci caro”.
Scaricate l’mp3 della canzone del Popolo delle Agende Rosse. Fatela girare, ascoltatela col vostro iPod, mandatela agli amici, condividetela su eMule!
Continua l’iniziativa “Mail al Parlamento: fate arrestare Cosentino!“. Inserisci il tuo nome e il tuo indirizzo email per inviare il testo alla Giunta per le autorizzazioni della Camera.
http://www.serenettamonti.it/2009/11/20/fresco-profumo-di-liberta/
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Italia da bere “con fiducia”
Siamo alle solite, per la ventiseiesima volta il Governo Berlusconi ha posto la fiducia, questa volta per il Decreto Legge che porta il nome del Ministro Andrea Ronchi. La Camera ha approvato la conversione con 302 voti a favore e 263 contrari. Era da prevedersi che il via libera al provvedimento scatenasse una bagarre in aula.
Ci si chiede perché il Governo, vista la grande maggioranza di cui dispone, abbia deciso la via della fiducia. La risposta è altrettanto semplice: far passare il tutto sotto silenzio. Il fatto di aver inserito tale articolo all’interno di un decreto onnicomprensivo necessario a sanare una serie di infrazioni contestate dall’UE al nostro Paese, non è un caso.
La rete idrica nazionale ha bisogno di urgenti ristrutturazioni che lo Stato non può sostenere. I costi sarebbero tali da non poter essere sorretti dalla finanza pubblica, mentre i privati, liberi da vincoli politici, potranno riversare sulle tariffe le spese per l’adeguamento delle infrastrutture.
È necessario quindi, che gli utenti non siano informati di quello a cui andranno incontro: non più Sindaci a cui rivolgersi per eventuali disservizi della rete ma, sordi call center delle Società per Azioni. I nuovi gestori seguiranno le regole del mercato, non certo quelle del bene comune, il loro interesse sarà il profitto; pertanto, è scontato attendersi un aumento dei costi per l’uso ed il godimento di quello che in molti chiamano “oro blu”. Più di 5 miliardi l’anno, questo il business che alimenta il settore dell’acqua in Italia. Un mondo tutto particolare, che coinvolge 252 imprese il cui giro d’affari supera i 2 miliardi e mezzo e con 25 milioni di famiglie servite.
Per fortuna non tutti subiscono passivamente quello che accade, nell’agrigentino i sindaci dei Comuni della provincia si sono opposti ad una decisione della Regione Sicilia che prevede il passaggio della gestione delle risorse idriche ad una SPA, e coesi si sono rifiutati di consegnare le chiavi degli acquedotti e delle reti idriche.
Probabilmente anche molte delle virtuose città del nord, guidate da giunte leghiste, non accetteranno di buon grado di perdere il controllo su di un tale bene.
Quattro Regioni hanno annunciato ricorso alla Corte costituzionale ma ancora non basta, ce ne vorrebbe una quinta.
Si moltiplicano le iniziative promosse da associazioni, enti pubblici, cittadini, contrarie alla privatizzazione della gestione dell'acqua e volte a far riflettere sui consumi della risorsa idrica. Per le associazioni dei consumatori l'apertura ai privati peserà sui cittadini con aumenti tra il 30 e il 40%. Adusbef e Federconsumatori si dicono pronte a raccogliere firme per un referendum abrogativo.
Anche l’opposizione ha fatto sentire la sua voce già in aula, dove i miei colleghi deputati dell'Italia dei valori hanno iniziato a sventolare manifestini con il disegno di un'Italia "disidratata" e la scritta: «Giù le mani dall'Acqua», anche l’On. Di Pietro ha annunciato contro il DL un referendum abrogativo.
Non posso che unirmi al coro di chi si oppone allo sfruttamento solo speculativo di una risorsa naturale che dovrebbe essere garantita a tutti i cittadini, come ho già fatto in passato, solo pochi giorni fa ho espresso il mio sostegno ai cittadini di Menfi (AG) che con i denti difendono se stessi, le loro famiglie e quindi il futuro della loro città da un’incomprensibile decisione dell’Assemblea Regionale Siciliana, mi impegnerò nelle sedi che mi competono a che tali esempi di malgoverno siano fermati e denunciati. La rete resta un baluardo attraverso cui le informazioni passano, circolano ed informano, quello che più spaventa chi ci vuole ignoranti ed incompetenti


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