sabato 3 marzo 2012

SILVIUCCIO IL PRESCRITTO DI DIO....







Da circa tre anni non scrivevo più articoli, perché non so più che altro scrivere. È tutto così lampante: la soppressione della democrazia, la crescente polarizzazione sociale ed economica tra poveri e ricchi, la rovina dello Stato sociale, la privatizzazione e con essa la monetizzazione di ogni ambito di vita (dell’istruzione, della sanità, dei trasporti pubblici ecc.), la cecità di fronte all’estremismo di destra, lo sproloquiare dei media, che parlano senza sosta per non dover parlare dei problemi reali, la censura scoperta o mascherata (ora come rifiuto diretto, ora sotto forma di audience o format) e tutto il resto.

Gli intellettuali tacciono. Dalle università non si sente nulla, nulla dai pionieri del pensiero, qua e là qualche sporadico baluginio, poi di nuovo il buio.

Posso solo ripetere il luogo comune: i profitti vengono privatizzati, le perdite socializzate. E vorrei poter citare dei controesempi.
http://lettura.corriere.it/debates/la-mia-germania-post-democratica/
(Stefano)
Gli intellettuali tacciono. Dalle università non si sente nulla, nulla dai pionieri del pensiero, qua e là qualche sporadico baluginio, poi di nuovo il buio.
Posso solo ripetere il luogo comune: i profitti vengono privatizzati, le perdite socializzate. E vorrei poter citare dei controesempi.http://lettura.corriere.it/debates/la-mia-germania-post-democratica/(Stefano)



ODE A SILVIUCCIO...

.
Silvio, rimembri ancora
quel tempo di tua vita mortale,
quando montagne i soldi tu facevi
che poi solevi
ammucchiar con le pale.
Erano tanti e da amici solerti.
furtivamente, ti venivano offerti .
Accumulavi soldi come un Creso
mettendo poi nel sacco i tuoi dobloni ,
Qualcuno, ahime' , credette aver visioni
quando scendesti in campo e fosti preso,
ma prendesti noi tutti .. pei cog....i
Scendesti dunque, in campo,
circondato,da gente del tuo stampo,
l' Italia intera per poter gabbare,
e niuno ebbe piu' il corggio di fiatare
Tra gaffe, barzellette ed intrallazzi,
per gli italiani inebetiti e pazzi,
con leggi ad ufo, ti desti un gran strafare,
e nessuno riusci' , piu' te frenare .


e tu, convinto ormai d'appartenere
a una genia di martiri e di santi ,
avendo rincitrulliti tutti quanti,
gia' ti vedevi, sul COLLE ad abitare.

Ricco egli e' gia', disser tutti in coro,
non ruba: manterra' certo decoro.

Tutti a tacer mettesti:
la sinistra depressa e inviperita ,
dal segretario Letta imbastardita,
si scordo' la ragione., rincitrullita
e poi tutta affannata
si ricordo' di dover salvar la vita!
Le prospettive poi si fecer nere ,
ma al popol bue non fu dato sapere.

E tu.. per non finir in prigione,
pezzo per pezzo volesti smontare
il sacro libro : la Costituzione
invece di andartene in pensione.

Tanto, i pollastri divenuti imbelli
si lasciavan prender pei fondelli.
Col rosso pelo sopra manifesti,
tu ....unto dal signore..... ti dicesti.

Ovunque apparve il cranio tuo gia' calvo,
ma ,col trapianto, ti credesti in salvo.

Cio' che contava era far notare
il tuo faccione sul video e poi bucare
tutti i canali da schermi televisti:
Con strati di cerone ti accanisti.
,
Qualcuno s'azzardo' a pensar male.....

Qualcuno oso' gridare: lo si arresti.....
Odiai il tuo viso, i tuoi maldestri gesti,
la voce tua e il sorriso tuo ferale.

Chiaiato fosti ovunque :" grande polpo"
e al popolo ......ita' g ' liano ....facesti colpo,
con cento denti, allineati in bocca.
Tacqui per poco: guai a chi ti tocca.

Povere anime sante, incartapecorite
dalla pubblicita' rese smarrite,
gli ' italioti ' di tutte le regioni,
ti doveron sorbir a pecoroni,
e molti ancor non sentono ragioni.

Alla ricerca vana di successi,
talvolta anche se un po' perplessi,
trascorsero gli anni a lor concessi
nell' inutile attesa dei processi,
Molti , ingordi, pero' e affatto sazi
della democrazia distrutta e sparsa....
e istupiditi, dalla tua comparsa....,
soltanto tesa ad occupare gli spazi,
applaudivano invero i tuoi sermoni
a bocca aperta, come dei salmoni.

Pochi vedon la tragedia che s' avanza:
e s'affannano a riempire la lor panza...,
Chi dai media di regime ipnotizzato
guarda il portavoce imbellettato. ...
Chi s'accapiglia a spaccar capello
chi si diverte con farse sul tuo "vello".

Tu polemizzi: " Fino a che vivo io
restero'in pista, a piacere mio !"
Tra gaffe, barzellette ed intrallazzi:
lanci l'affondo ed i processi ammazzi..
.e nessuno ti blocca... e qui son ca..i !!!!

Porgo le orecchie al suon della tua voce,
alla tua lingua, al tuo gesto veloce
imperversante su schermo giganteIo,
la vecchietta, sul verone stante
basita ,ahime', dal cranio tuo ..cangiante,
dall' Italia piegata a pecorone
e non riesco a farmene ragione
che tanti cani , attaccati all'osso,
forse , temon di saltare il fosso
,Lingua mortal non dice
quel ch’io sentiva in seno
Mi si lasci sfogare orora appieno!
Per cominciar, dichiaro che non posso
sopportare quel pelo tutto rosso!
Ormai soffro di cronico disgusto ,
piego in avanti , incontrollato,
il busto: ho un pensiero soltanto ricorrente,
che pervade mia mente assurdamente .
"Con nero sacco della spazzatura,
perche' coprivi il viso tuo, con cura?"
domandavi a noi, dopo lo smacco :
"perche' tant' odio?
e' contro me l'attacco ?
"Se mi consenti, commento in un balen
o con qualche rima, l'improvvida calata

che tu facesti: " Deh! rendici almeno cio'
che pria dell' infausta tua passata
noi credevamo aver assimilata!
La patria bella sembra ormai perduta.
Senza Legge, l' Italia è ormai fo.....a !

Da te e i tuoi sodali, solo inganni -
lascieranno l' Italia negli affani.
Questa e' la sorte che con i tuoi amici
riservate a noi poveri infelici?
Or non dimenticate: ogni onta subita
prima o poi, va lavata con la vita!


E gia' ti vedo oramai : "sogno o sono desto?
da chiuso morbo combattuto e pesto.
chiamato a presentarti all' Eterno -
pria che le erbe inaridisca 'verno....
Che poi, se ti ricordi: umana sorte
( dove t'en vai , quando è vicina morte?)
A te d'inferno s' apriran le porte
e non potrai portar con te le scorte.

Tu gia' il sapevi: tomba decorata
da tempo aspetta in villa ricercata
tra le tombe fenicee, la più bella :
opera imperitura di CASCELLA.....
l'anina tua, lì posera' refrigerata -
tra palle e tra compassi rimpinzata.

e Letta zio , dal Colle in Campidoglio
unico al mondo, mostrera' cordoglio.

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